Parker "17" di Piero Milli
	Parker "17" di Piero Milli
	
	La stilografica Parker
	
	Firenze
	Via Cavour
	fine inverno 1962
	un uomo
	cartella alla mano
	con dentro  posate
	bottiglia e pentolino
	ormai vuoto
	vede l’insegna
	Casa della Stilografica
	Si sofferma
	al lume della vetrina
	le penne distese
	di tutte le marche
	il brillio dei pennini.
	Aveva dei sogni
	l’uomo
	per l’avvenire del figlio
	lo vedeva
	con infilata al taschino
	una Parker oro e nera
	la più bella.
	Senza sogni
	non si guardano
	penne così.
	Vi vedeva un dottore
	o ingegnere
	o un ragioniere
	non certo  montare parquet,
	ma che doveva
	“passare a Comunione”.
	Entra
	la compra
	per  il  figlio
	che ancora non l’aspira
	la guarda soltanto
	e non usa
	la tiene nuova
	nell’astuccio marrone
	in un cassettone
	in una casa
	poi altre tre
	per la grande occasione
	che non viene.
	Ma nella mente
	è sempre presente
	la Parker oro e nera
	sicuro che un giorno
	la mette  al taschino.
	E così passano gli anni
	quasi cinquanta:
	tante penne ha usate
	consumate e perdute.
	La stilografica Parker
	“Made In England” oro e nera
	ancora lì,
	mèta
	pensiero,  costante
	come un’ Itaca che c’è
	pronta
	al ritorno di Ulisse.
	
	28 settembre 2010
	 
Un giorno di fine inverno del 1962, dopo una giornata di lavoro, mio padre che montava parquet a Firenze, con la cartella in cui teneva i vuoti della refezione, si fermò di fronte alla vetrina della Casa della Stilografica in Via Cavour. Era in cerca di una stilografica per regalarmela il giorno della mia prima Comunione. Scelse una Parker bellissima oro e nera, un modello che avrà sicuramente visto al taschino di qualche persona importante cui aveva prestato la sua opera di artigiano e impensabile, all’epoca, se non per pochissimi. La vecchia stilografica Parker “17” oro e nera non ha mai o quasi mai scritto. E’ restata sempre nel suo astuccio marrone nel cassettone. Ma è stata sempre presente in me, ha aleggiato come uno spirito.
La mia passione per le stilografiche è la mia passione per la Parker “17” made in England che ogni tanto tiravo fuori, toccavo e rimettevo al suo posto e tenevo come un oracolo. Così come la passione per gli orologi è la passione per l’Omega di mio padre, riportato dal Sud Africa nel 1946. Che lui indossava sempre al polso e che io ho guardato da tutte le prospettive.
…E’ questo è il commento di un mio grande amico di sempre…
	Piero ,
	è veramente bella e piena di significato. Mi ha dato emozioni forti....fino alla commozione.
	Mi ha ricordato come abbiamo vissuto e quali sono i valori della vita.
	Solo con l'esperienza acquisita con il passare degli anni li abbiamo scoperti.
	Pertanto non ti crucciare se la nuova generazione stenta prendere in mano il *testimone* (vedi poesia di ieri) o meglio preferisce aspettare il cambio da seduti. Un giorno scoprirà quei valori che ora, seppur in modo silenzioso, abbiamo tramandato attraverso l'esempio. 
	Purtroppo le opportunità oggi mancano ma non è  forse più bello il viaggio che l'arrivo? L'importante è la capacità di sognare che devono avere in loro. Il sogno *Itaca*  ci deve essere poi non importa se sarà raggiunto o no, se verrà  l'occasione di sfoggiare la Parker oro e nera o meno. Quella sarà  sempre a disposizione  nel cassetto come un miraggio irraggiungibile ma concreto dentro di noi.
	Grazie per lo scritto che mi hai mandato
	Saluti dal tuo amico
	Paolo
	
	
	Ringraziamo Piero Milli per averci gentilmente concesso di pubblicare la sua poesia